Concepito grazie alla curiosità del cliente, il progetto della East Fremantle House, progettata da Nic Brunsdon, incorpora un’estensione a una Federation House dell’Australia Occidentale. La parte più importante di questo edificio è lo spazio non costruito, in particolare un grande vuoto a nord, che permette al sole, alla luce e alla brezza di farsi spazio verso gli interni. La casa originale viene delicatamente restaurata per comprendere tre camere da letto prima di rivelare cucina, sala da pranzo e soggiorno allineati in un corridoio. Formalmente, lil progetto è espresso in quattro parti: il cottage in mattoni esistente, un collegamento d’ingresso, l’aggiunta al piano terra e l’aggiunta al primo piano. Il collegamento d’ingresso funge da punto di mediazione, il tessuto connettivo tra gli elementi: a sinistra c’è il cottage esistente, restaurato e leggermente modificato; a destra, la stanza del giardino e gli spazi abitativi, che sono leggeri, luminosi e aperti, in contrasto diretto con l’esperienza della casa all’entrata. Esternamente, il legno chiaro nettarina e lo stucco bianco tattile rivestono l’involucro dell’estensione, mentre una palette di colori che ricorda i cambiamenti stagionali adorna gli interni. L’ingresso in muratura dai colori invernali della casa originale si trasforma in una ventilata area aperta estiva fatta di soffitti in legno a vista e pareti di mattoni bianchi intonacati retroilluminate grazie a tasche di luce naturale. La tela bianca è rifinita con un piano di marmo in nicchia e pavimenti in cemento lucidato o classici pavimenti in legno tinto scuro. Il bagno al piano terra è pavimentato con piastrelle verticali bordeaux bruciato, un insieme autunnale amplificato dall’illuminazione drammatica proveniente dal cortile nord. L’occhio di Brunsdon per il materiale di qualità e una disposizione ben curata permette un rapporto crescente tra l’architettura e i membri della famiglia, con un occhio di riguardo per la sostenibilità utilizzata come un principio iniziale e non come una tecnologia applicata. Più che mai nel nostro attuale contesto di spostamento dei modelli di lavoro verso la casa, questo progetto dimostra che, ponendo uno spazio verde vivibile come primo passo progettuale, l’edificio diventa secondario e deferente a questo. Il giardino, questo vuoto di spazio, dà un’amenità misurabile e apprezzabile al progetto e dimostra che la comprensione e la connessione con l’ambiente che ci circonda può modellare i ritmi, i modelli e la qualità della vita quotidiana della famiglia.
Conceptualized thanks to the curiosity of the client, the project of East Fremantle House, designed by Nic Brundson, incorporates an extension to a Federation House in Western Australia. The most important part of this building is the unbuilt space, in particular a large void to the north, that allows the sung, light and breeze to make room for the interior. The original house is delicately restored to include three bedrooms before revealing the kitchen, dining room and living room lined up in a hallway. Formally, the project is expressed in four parts: the existing brick cottage, an entrance link, the ground floor addition and the first floor addition. The entrance connection functions as a point of meditation, the connective tissue between the elements: to the left there’s the existing cottage, restored and slightly modified; to the right, the garden room and the living spaces, which are light, bright and open, in direct contrast to the experience of the house at the entrance. Externally, light nectarine wood and tactile white stucco cover the extension’s envelope, while a palette of colors reminiscent of seasonal changes adorns the interior. The masonry entrance in the winter colors of the original house is transformed into a breezy summer open area made of exposed wooden ceilings and white plastered brick walls backlit thanks to pockets of natural light. The white canvas is finished with a niche marble top and polished concrete floors or classic dark stained wood floors. The ground floor bathroom is paved with vertical burnt burgundy tiles, an autumn ensemble amplified by dramatic lighting from the north courtyard. Brundson’s eye for quality material and a well-curated layout allows for a growing relationship between architecture and family members, with a focus on sustainability used as an initial principle and not as an applied technology. More than ever in our current context of moving models of work towards the home, this project demonstrates that, by placing a livable green space as a first design step, the building becomes secondary and deferential to this. The garden, this void of space, gives a measurable and appreciable amenity to the project and shows that understanding the connection with the environment around us can shape the rhythms, patterns and quality of the family’s daily life.
source: nic brunsdon