Siamo a Malibu, negli Stati Uniti. Il primo approccio a questo hotel ci è dato dal colore principale e le sfumature che gli stanno intorno. E’ come se l’intero edificio, compreso di mobilia e arredamento, avesse passato egregiamente la prova del tempo e degli effetti che l’oceano ha su tutto. Colori tenui, quasi spenti dal sale del pacifico ma senza risultare noiosi; un’elegante combinazione di sfumature che orbitano intorno al beige e al color crema. La pace e il relax sono i padroni di questa struttura che è pronta ad accoglierci dopo una intensa giornata a cavalcare le onde piu alte sul nostro surf, o semplicemente ad osservare dalla spiaggia chi è in grado di farlo davvero. La forte presenza del legno poco lavorato ci rimanda all’immagine dei tronchi spiaggiati e cotti dall’azione del sole sul sale, le grandi pareti bianche aiutano ad esaltare la smisuratezza della tranquillità in questo luogo, e le svariate aiuole e i numerosi vasi di piante danno una sensazione di casa al mare. Possiamo continuare soffermandoci sulle lampade da soffitto presenti in molte stanze che, essendo in fibre naturali intrecciate, ricordano le reti da pesca buttate dai pescherecci. Uscendo sul patio ci troviamo davanti una distesa di poltrone e sedie ricoperte da morbidi cuscini, categoricamente di colori chiari, che ci invitano a sederci affianco al fuoco, magari con un gruppo di amici e un paio di bottiglie di buon vino per godersi il panorama mozzafiato. Come già detto il legno è un elemento ricorrente, partendo dal parquet in legno chiaro, alle mensole su cui troviamo appoggiate delle deliziose ciotole in terracotta fatte a mano, fino ai comodini, ai tavoli e le sedie e pure fino al letto. Ma tra tutta questa calma e pace troviamo anche una manciata di complementi d’arredo di design moderno, come ad esempio la seduta Sierra Chair prodotta da Croft house, uno studio californiano, quindi un design a km 0, o i tavolini in soggiorno sempre dello stesso studio, o il braciere in ferro dal design pulito e lineare che troviamo sul patio, o ancora i quadri a muro di Benjamin Ewing e Rosemarie Auberson. Tutto ciò reso possibile dalla collaborazione con la Creative Designer Emma Crowther, che con il suo senso estetico ha reso questo luogo una casa per chiunque arrivi.
Source: thesurfrider.com